Riattivazione urbana Carbonara - Aquilonia Vecchia

Il presente progetto “Riabitare le Aree Interne”, rispondendo alle linee direttrici del bando Qualità dell’Abitare, costituisce una importante opportunità di inserirsi in questo nuovo quadro: da un lato la necessità di riconfigurare le forme dell’abitare contemporaneo del paese, mettendo al centro il tema delle aree marginalizzate e costruendo nuove forme di policy metro-rurali; dall’altro la sperimentazione di processi di infrastrutturazione innovativa di welfare delle aree interne, al fine di garantire rinnovati ed equi diritti di cittadinanza, basati su servizi di comunità capaci di generare nuove forme di resilienza e una più pronunciata dimensione sinantropica, spazializzando le strategie e introducendo la dimensione fisica degli interventi come elemento saliente e necessario delle pratiche di rigenerazione. Forme di welfare innovativo (presidi socio-sanitari diffusi da incrociare con il turismo relazionale, luoghi per il coworking, per lo smart-working, per lo smart-studying) che sappiano coniugarsi con la qualificazione delle infrastrutture verdi e blu (risorse idriche, agro-forestali, filiera del legno, usi innovativi di acque e foreste). Nell’ottica di rafforzare l’alleanza tra le due dimensioni, quella metropolitana e quella interna/rurale, le sperimentazioni progettuali pilota saranno contestualizzate in aree in cui la Strategia Nazionale Aree Interne è in fase avanzata di implementazione (Progetto Pilota Alta Irpinia), aree peraltro liminari a quelle in cui si sta realizzando una importante infrastruttura per la mobilità, la stazione Hirpinia della linea dell’Alta velocità/Alta Capacità della linea Napoli-Bari-Varna, che, con l’annessa piastra logistica della Valle Ufita, costituisce un nodo del Corridoio Ferroviario Ottavo, connessione tra l’Europa Occidentale e l’Europa Orientale. La strategia integrata di riattivazione che il presente progetto propone si muove in coerenza con la SNAI, che punta all’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che si frappongono al riabitare le aree interne marginalizzate partendo dal presupposto di ribaltare completamente l’assunto che vede i servizi di cittadinanza dipendere dal dato demografico e dal livello di sviluppo, penalizzando inevitabilmente le aree di margine e quelle ad elevato grado di povertà e destinandole ad un crescente depauperamento e spopolamento, per affermare di contro che i servizi essenziali: sanità, mobilità, istruzione, devono essere garantiti a tutti i cittadini indipendentemente dal reddito e dal luogo in cui abitano.